Hai mai pensato di sottoscrivere un’assicurazione per psicologi? In base alla normativa attuale, stipulare una polizza che possa coprire eventuali sinistri legati allo svolgimento della propria attività professionale (errori, negligenze, omissioni, ecc.) è obbligatorio per tutti coloro che risultano iscritti all’apposito Albo professionale.
Se hai ottenuto l’abilitazione, oltre all’iscrizione alla cassa previdenziale per psicologi dovrai stipulare anche una polizza assicurativa per non ledere il rispetto e i diritti dei tuoi pazienti, e soprattutto per coprire eventuali danni causati a terzi nello svolgimento della professione.
Scopriamo nel dettaglio perché è importante avere un’assicurazione per psicologi, cosa copre la polizza e cosa prevede il codice deontologico in merito.
Perché l’assicurazione per psicologi è essenziale
Se hai intenzione di lavorare come psicologo in Italia (nel settore pubblico o privato), se sei regolarmente iscritto all’Albo e hai ottenuto l’abilitazione professionale, devi rispettare l’obbligo di sottoscrizione di un’assicurazione per psicologi.
Molti professionisti sottovalutano l’importanza di questo adempimento, che può invece coprire una serie di spese derivanti da eventuali richieste di risarcimento per omissioni o negligenze. In altre parole, se sottoscrivi questo tipo di polizza sei assicurato per eventuali spese che devi sostenere per danni involontari cagionati a terzi durante l’esercizio della tua attività professionale di psicologo o psicoterapeuta.
L’ENPAP ha attivato alcune convenzioni per la sottoscrizione di polizze di RC Professionale a prezzi scontati riservandole ai neo iscritti/e. Le società convenzionate sono le seguenti:
- CAMPI-Cassa di Assistenza Mutua tra gli Psicologi Italiani;
- AUPI-Associazione Unitaria Psicologi Italiani;
- PLP-Psicologi Liberi Professionisti Sindacato Nazionale.
Che cosa copre l’assicurazione professionale per psicologi?
L’assicurazione per la Responsabilità Civile Professionale protegge lo psicologo da eventuali richieste di risarcimento da parte dei pazienti, generate da errori, negligenze oppure omissioni professionali commesse involontariamente dall’assicurato. La polizza copre anche i costi delle spese legali o di difesa dell’assicurato, per una cifra non superiore al 25% del massimale selezionato.
Scendendo più nel dettaglio, l’assicurazione per psicologi copre le responsabilità professionali previste dalla legge:
- danni materiali e patrimoniali, garantendo la tua sicurezza finanziaria in situazioni impreviste;
- protegge dai casi di dolo dei tuoi dipendenti o collaboratori, così da ridurre ulteriori preoccupazioni;
- copre sia colpe lievi che gravi, perché nessuno è immune da errori;
- offre sicurezza contro interruzioni dell’attività, perdite di documenti e persino violazioni della privacy;
- protegge dalle sanzioni fiscali e dalle accuse di diffamazione e ingiuria.
Cosa dice la legge?
Come abbiamo accennato, esiste un obbligo di assicurazione RC professionale, istituito per legge nel 2013, per tutti i professionisti iscritti negli Albi di qualsiasi professione regolamentata e organizzata in ordini professionali.
La riforma degli Ordini professionali contenuta nel Dpr n. 137/2012 ha introdotto, a partire dal 15 agosto 2014, l’obbligo di stipulare “un’idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente dall’esercizio dell’attività professionale, comprese le attività di custodia di documenti e valori ricevuti dal cliente stesso”. Anche gli psicologi e gli operatori sanitari – operanti come liberi professionisti – devono attenersi a quest’obbligo a decorrere dal 15 agosto 2014.
La polizza assicurativa per psicologi, inoltre, deve essere conforme a quanto previsto dalla legge n. 24/2017 (cosiddetta legge Gelli): riguarda i danni involontari cagionati a terzi, comprendendo pazienti, clienti, beni e dipendenti di strutture pubbliche e private frequentate durante l’esercizio dell’attività professionale di dottore in tecniche psicologiche, psicologo e psicoterapeuta. La polizza dovrà garantire anche le eventuali spese di difesa.
L’assicurazione per psicologi è obbligatoria?
Sì, l’assicurazione professionale è obbligatoria. Lo è diventata in seguito all’approvazione del DPR 137/2012 del 7 agosto 2012 (in vigore dal 15 agosto 2014), con il quale è previsto l’obbligo di stipula di una polizza RC professionale per tutti i professionisti che siano iscritti all’Albo e i Dottori in Scienze Psicologiche.
Devono rispettare tale obbligo, quindi, tutti gli psicologi e i Dottori in Scienze psicologiche iscritti all’Albo professionale e/o abilitati all’esercizio della professione, sia in qualità di liberi professionisti, sia per l’attività esercitata presso uno studio associato o una società di professionisti.
Mentre l’assicurazione per terzi è obbligatoria per legge, la scelta di procedere con la stipula di una polizza individuale per infortuni è facoltativa.
Sanzioni: cosa prevede il codice deontologico?
Sempre all’interno della legge sopra citata – DPR 137/2012 – si specifica che la violazione dell’adempimento di stipula della polizza e dell’obbligo di “rendere noti al cliente, al momento dell’assunzione dell’incarico, gli estremi della polizza professionale, il relativo massimale e ogni variazione successiva” possa dare luogo a due evenienze di illecito disciplinare valutabile in sede deontologica dall’Ordine professionale competente.
Il codice deontologico degli psicologi, a tale riguardo, sancisce la tutela del paziente attraverso l’obbligo di adottare condotte non lesive.
Questo obbligo si concretizza in una serie di comportamenti che lo psicologo deve evitare per non ledere il rispetto e i diritti del proprio paziente, quali:
- forme di discriminazione, violenza o abuso;
- l’utilizzo del proprio ruolo professionale per ottenere vantaggi personali o per danneggiare altri.
Lavoro come psicologo libero professionista in uno studio associato e in un team multidisciplinare. Come devo comportarmi per le tasse e per la parte legale?
Ciao Matteo, se lavori come libero professionista all’interno di uno studio associato o di un team multidisciplinare, è importante regolare la collaborazione con un contratto che definisca le modalità di utilizzo degli spazi e la suddivisione delle spese. Ogni professionista emette fattura ai propri pazienti e gestisce in autonomia i propri obblighi fiscali e contributivi, anche se collabora con altri.