Negli ultimi anni l’interesse per la professione di psicologo è cresciuto in modo significativo: secondo il CNOP, nel 1997 gli iscritti all’ordine erano 27.847, mentre oggi sono 72.252. Diventare psicologo non è solo una professione, ma una vera missione che richiede dedizione, empatia e una solida formazione. Se stai costruendo il tuo percorso in questa disciplina, probabilmente ti stai chiedendo quali siano le tappe fondamentali per arrivare a esercitare la professione. In questa guida scoprirai il percorso di studi necessario per diventare psicologo, la laurea più adatta da conseguire e le specializzazioni disponibili, in base agli sbocchi professionali che desideri perseguire.
Come diventare psicologo: percorso di studi
L’iter di formazione inizia con la laurea triennale in Psicologia, a cui segue una laurea magistrale (abilitante dal 2021) in un particolare ambito della professione (per esempio per diventare uno psicologo scolastico). Dopodiché sarà necessario svolgere il Tirocinio Pratico Valutativo (TPV) che verrà svolto durante la magistrale, necessario per l’iscrizione all’albo di categoria.
A questo punto lo psicologo può decidere di aprire la partita Iva per lavorare come libero professionista, oppure partecipare ai concorsi per psicologi per entrare nel settore pubblico come di lavoratore dipendente. La scelta non è semplice, ma soprattutto non è sempre definitiva.
Prima di analizzare nel dettaglio il percorso per diventare psicologo in Italia, è importante capire che cosa significa lavorare come psicologo: questa figura professionale, infatti, si occupa della prevenzione e diagnosi dei disturbi di natura emotiva e psicologica. Può avere a che fare con dipendenze, depressioni, difficoltà relazionali, problemi di coppia e molto altro ancora. Non bisogna confondere, inoltre, la figura dello psicologo con quella dello psichiatra o psicoterapeuta: le differenze sono parecchie.
Se pensi di essere una persona empatica, se hai molta pazienza e capacità di ascolto, potresti essere la figura ideale per svolgere questa professione. Il percorso di studi da seguire, però, è molto lungo e difficile e richiede passione, dedizione e impegno.
Laurea Triennale
Il primo step da seguire per diventare uno psicologo è iscriversi a un corso di laurea triennale in Psicologia (classe L-24), che comprende materie come:
- psicologia generale
- psicometria
- psicologia di comunità
- sociologia del lavoro
- psicologia dinamica
- psicologia clinica
- psicologia della salute
Solitamente l’accesso al corso di laurea è a numero chiuso, e per questo motivo è necessario svolgere un test di ammissione: per prepararti al meglio potresti leggere alcuni libri di psicologia oppure effettuare delle prove online.
Puoi decidere di frequentare una delle migliori Università di psicologia in Italia secondo la lista stilata nel nostro approfondimento.
Laurea Magistrale
La laurea triennale non basta per diventare uno psicologo: concluso il primo ciclo di studi, dovrai proseguire con una laurea magistrale. Grazie a questo percorso di due anni (120 CFU) potrai specializzarti in un particolare ambito, in base alle tue preferenze e inclinazioni personali.
Puoi scegliere di approfondire l’ambito scolastico, formativo, educativo, oppure puoi specializzarti come psicologo al Tribunale, nelle carceri, nelle case famiglia, ecc.
Sono tantissime le specializzazioni possibili per uno psicologo, ma tra quelle più richieste ci sono:
- psicologia del lavoro;
- psicologia clinica;
- Psicologia dell’educazione;
- psicologia forense;
- psicologia infantile;
- psicologia dello sport;
- Psicologia della gestione e dello sviluppo delle risorse umane.
Negli ultimi anni stanno nascendo nuove specializzazioni in psicologia grazie allo sviluppo della tecnologia e alla sua applicazione nel mondo del benessere mentale. Ambiti come la cyberpsicologia e l’uso dell’Intelligenza Artificiale stanno diventando sempre più rilevanti.
Durante lo svolgimento del corso di laurea magistrale dovrai svolgere anche un tirocinio pratico-valutativo (TPV).
Tirocinio ed Esame di stato: le nuove normative
Con la legge n. 163 del 2021 è stato modificato l’iter formativo per diventare psicologo. In passato era necessario seguire un tirocinio formativo post laurea. A partire dall’anno accademico 2023/2024 invece, il Tirocinio Pratico Valutativo si svolge durante il biennio della laurea magistrale. Inoltre, l’esame di Stato non è più richiesto, poiché la laurea magistrale a ciclo concluso è già abilitante all’esercizio della professione.
Durante il tirocinio, che vale 30 CFU totali da conseguire nei 5 anni (10 nel triennio e 20 nel biennio della magistrale), si dovrebbero svolgere “attività pratiche contestualizzate e supervisionate, che prevedono l’osservazione diretta e l’esecuzione di attività finalizzate a un apprendimento situato e allo sviluppo delle competenze e delle abilità procedurali e relazionali fondamentali per l’esercizio dell’attività professionale“.
Ogni CFU corrisponde a 25 ore di tirocinio, per un totale di 750 ore.
Nel corso del tirocinio ogni specializzando viene affiancato da un supervisore che è uno psicologo iscritto all’Albo da almeno 3 anni. Qualora l’esito del tirocinio sia positivo, si ha la possibilità di sostenere la cosiddetta PPV – prova pratico valutativa; mentre se l’esito è negativo lo studente deve ripetere tutto o parte del tirocinio. Superata anche la PPV si passa alla discussione della tesi.
Questa prova conferma le capacità del candidato nello svolgimento delle attività svolte durante il tirocinio, e certifica la sua conoscenza del codice deontologico degli psicologi.
Gli studenti che seguono tutto questo percorso e concludono la laurea magistrale sono già abilitati alla professione e non hanno bisogno di effettuare l’Esame di Stato. A questo punto, quindi, possono iscriversi all’Albo professionale (sezione A) della Regione di residenza. Infine, è possibile iscriversi a un corso di specializzazione in psicoterapia per chi desidera diventare uno psicoterapeuta.
Quanto guadagna uno psicologo?
Lo stipendio di uno psicologo in Italia varia in base all’esperienza, alla specializzazione e all’ambito lavorativo (pubblico o privato). Il reddito medio nel privato è di circa 18.420 euro l’anno, mentre nel pubblico può arrivare a 47.000 euro per chi lavora in ambito ospedaliero (ASL). Essere specializzati in discipline come psicologia dello sport o neuropsicologia può influenzare significativamente il guadagno. Negli ultimi anni comunque, anche grazie alla maggiore richiesta di servizi psicologici, si è registrato un aumento dei redditi, con una riduzione del gender pay gap e segnali incoraggianti anche per quanto riguarda il sud Italia.
Come diventare psicologo: gli sbocchi professionali
In Italia, uno psicologo può scegliere di lavorare come libero professionista, aprendo la partita IVA e operando nel proprio studio o presso cliniche private, oppure intraprendere una carriera come dipendente nel settore pubblico.
Lo psicologo può anche lavorare in azienda, occupandosi di selezione del personale o benessere organizzativo.
Gli ambienti di lavoro sono diversi e includono:
- Servizio Sanitario Nazionale, all’interno di ospedali pubblici e privati, ambulatori, cliniche riabilitative;
- strutture di accoglienza, che si occupano di accogliere migranti e rifugiati politici;
- istituti penitenziari o tribunali, per la riabilitazione dei detenuti oppure in qualità di consulente d’ufficio in ambito civile o penale;
- aziende private, per fornire sostegno e supporto ai lavoratori e collaboratori (psicologo del lavoro);
- case di cura o case famiglia.
Negli ultimi anni si è fatta strada anche la carriera di psicologo online, per la quale è possibile affidarsi a moltissime piattaforme che periodicamente sono alla ricerca di liberi professionisti da inserire nell’organico. Lo psicologo online è un lavoratore autonomo che gestisce i propri appuntamenti con i pazienti a distanza (tramite apposite piattaforme), garantendo flessibilità e comodità nello svolgimento delle sedute.