Lavorare come psicologo: la guida completa

Lavorare come psicologo

Una volta conseguita la laurea e l’abilitazione alla professione, ci sono diverse opportunità e sbocchi professionali per lavorare come psicologo in Italia. Oltre a lavorare nel settore pubblico e privato, sono sempre di più gli specialisti che decidono di aprire uno studio proprio, lavorare con partita Iva oppure in collaborazione con altri professionisti. Anche il mondo online offre numerose possibilità di crescita professionale e garantisce maggiore flessibilità oraria, adattandosi alle esigenze del cliente e dello psicologo.

Scopriamo in questa guida dove si può lavorare come psicologo in Italia, quali sono gli sbocchi occupazionali dopo la laurea e le migliori opportunità per ciascun settore.

Chi è e cosa fa lo psicologo?

Per capire che cosa fa lo psicologo, ci affidiamo alle definizioni fornite da due fonti autorevoli.

Secondo l’art.1 della legge 56/89 lo psicologo è “un professionista che svolge attività di prevenzionediagnosiinterventopromozione della saluteabilitazioneriabilitazionesostegno e consulenza in ambito psicologico, rivolte al singolo individuo, alla coppia, al gruppo e altri organismi sociali o comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”.

Secondo l’APA “la psicologia è la scienza che studia la mente e il modo in cui influenza il comportamento umano”.

A partire da queste parole, possiamo affermare che il compito dello psicologo è quello di analizzare il modo in cui pensiamo, sentiamo e ci comportiamo, a aiutarci a comprendere e modificare i propri pensieri e comportamenti disfunzionali.

Dalla Formazione alle Opportunità di carriera dello psicologo

Il percorso per diventare psicologo è lungo e complesso, ma porta anche grandi soddisfazioni una volta concluso. Per questo la psicologia è una disciplina molto ambita.

Infatti, secondo gli ultimi dati del Consiglio dell’Ordine Nazionale degli Psicologi, in Italia ci sono più di 117mila psicologi (al 2020). L’attenzione alla salute mentale e al benessere psicologico, d’altronde, ha assunto un ruolo centrale subito dopo il periodo di pandemia e le richieste di supporto sono aumentate.

Per diventare psicologo è necessario conseguire la laurea triennale psicologia, e successivamente è possibile iscriversi alla magistrale.

In seguito alla legge 163/2021, che nasce dall’approvazione del ddl 2305, non è più necessario svolgere l’Esame di Stato per l’Iscrizione all’Albo dell’Ordine degli Psicologi, ma è sufficiente sostenere un esame alla fine della laurea magistrale. Questa legge ha inoltre favorito il miglioramento dell’offerta formativa e la nascita di nuove opportunità lavorative, riducendo così i tempi di inserimento occupazionale.

È importante ricordare che la formazione continua anche dopo aver ottenuto il titolo di psicologo. Sarà infatti necessario seguire un percorso di aggiornamento continuo per rimanere sempre al passo con le nuove tecniche e metodologie utili alla professione.

Quali sono gli sbocchi lavorativi per gli psicologi dopo la triennale?

Dopo la laurea triennale, definita di primo livello, si ottiene il titolo di Dottore in Tecniche Psicologiche e l‘iscrizione all’Albo degli psicologi sezione B. Con questa laurea gli sbocchi professionali sono limitati, a causa della preparazione poco approfondita e dei vincoli legali che non permettono di svolgere alcune professioni. Il dottore in tecniche psicologiche può lavorare in ambito di promozione del benessere, di potenziamento delle risorse individuali e di servizi con fini sociali, diretti a gruppi e comunità.
Importante notare però che questo psicologo può operare solamente sotto supervisione di uno psicologo professionista.

Quali sono gli sbocchi lavorativi per gli psicologi dopo la magistrale?

La laurea magistrale permette l’iscrizione all’Albo degli psicologi sezione A e offre un numero maggiore di opportunità di carriera. La formazione più completa e le conoscenze più approfondite (insieme ad un cv da psicologo più completo) permettono infatti di operare in maniera autonoma e di inserirsi in diversi contesti professionali, tra cui:

  • agenzie di comunicazione;
  • strutture scolastiche;
  • strutture sanitarie;
  • società sportive;
  • aziende pubbliche (ospedali, consultori, case famiglia, tribunali, centri di accoglienza, ecc.);
  • Aziende private (risorse umane, educazione, marketing e comunicazione, ecc.).

La laurea magistrale permette inoltre di intraprendere la strada della libera professione, una scelta molto diffusa tra gli psicologi.

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Lavorare come psicologo: le opportunità lavorative

La richiesta di psicologi è aumentata significativamente negli ultimi anni, a causa di una maggiore attenzione al benessere mentale e di un crescente riconoscimento dell’importanza della salute psicologica.. Vediamo ora i principali ambiti in cui gli psicologi sono richiesti.

Psicologia clinica

  • ospedali. Qui gli psicologi danno supporto psicologico ai pazienti che devono rimanere all’interno della struttura e aiutano nei programmi di riabilitazione. Sono inseriti all’interno dell’equipe medica e lavorano anche per sostenere a livello emotivo i colleghi.
  • case di riposo. In questi contesti il professionista ha il ruolo di supporto nei confronti degli ospiti, ascoltando e prevenendo i loro disagi. La presenza di questa figura è fondamentale per garantire un assistenza completa per i pazienti, che tenga conto anche della sfera emotiva e relazionale.
  • consultori. Aiutano persone, famiglie e coppie ad affrontare momenti di crisi, con particolare attenzione a tematiche come i tra sessualità e genitorialità.

Psicologia del lavoro

  • risorse umane. Lo psicologo del lavoro si occupa della selezione del personale, della formazione delle risorse assunte e della gestione del benessere di tutta l’organizzazione.
  • consulenza aziendale. In questo contesto lo psicologo aiuta a migliorare il clima aziendale e ad apportare cambiamenti organizzativi, oltre che supportare i dipendenti in ambiti come la gestione dello stress.

Psicologia forense

  • tribunali. Qui lo psicologo forense lavora come consulente tecnico d’ufficio in casi di abusi, affidamenti, o valutazioni della capacità di intendere e di volere.
  • carceri. La figura di riferimento in questo caso è lo psicologo penitenziario, che si occupa di fornire supporto psicologico ai detenuti, lavorando in programmi di reinserimento sociale. Oltre che lavorare a livello individuale, si occupa del miglioramento degli aspetti organizzativi che possano tradursi in un aumento del benessere collettivo.

psicologia dello sport

  • società sportive. Lo psicologo dello sport collabora con gli staff tecnici di società e squadre per migliorare la performance attraverso l’allenamento mentale, gestire lo stress da competizione e aiutare nel recupero degli infortuni.
  • coaching sportivo. In questo caso lo psicologo dello sport è più orientato al lavoro individuale, focalizzandosi sull’applicazione di tecniche di concentrazione e immaginazione motoria, oltre che sul miglioramento della resilienza all’allenamento.

Psicologia sociale

  • servizi sociali. Gli psicologi che trovano lavoro in questo ambito operano a stretto contatto con enti pubblici e privati per dare supporto a persone in condizioni di disagio sociale, come senzatetto o rifugiati.
  • centri di accoglienza. Lo psicologo che opera nei centri di accoglienza mette le sue competenze al servizio degli ospiti, offrendo supporto a persone con problemi di dipendenza, disturbi alimentari o altre difficoltà psicologiche.

Psicologia della comunicazione

  • ricerche di mercato. Le mansioni principali di un professionista che lavora in questo ambito sono l’analisi delle preferenze dei consumatori e la collaborazione con il reparto marketing per il miglioramento delle campagne pubblicitarie.
  • consulenza in comunicazione aziendale. Questi professionisti supportano le aziende nel migliorare la comunicazione interna ed esterna, lavorando ad esempio sull’impostazione di campagne di branding.

Lavorare come psicologo nel pubblico

Se l’obiettivo è quello di ed entrare a far parte del settore pubblico è opportuno iscriversi e superare un concorso.

La decisione di partecipare a un concorso per psicologi è sicuramente da valutare, considerando le numerose opportunità di carriera che offre. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli della preparazione richiesta per affrontare le prove, che possono risultare particolarmente impegnative, anche in relazione al numero di candidati.

Le opportunità in questo campo sono molte, alcune già elencate nel paragrafo precedente, ma le più ambite sono essenzialmente tre:

  • Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Nel SSN si può lavorare come consulenti o dipendenti presso Asl, ospedali o ambulatori. I requisiti necessari sono la laurea magistrale, l’iscrizione alla sezione A dell’Albo degli Psicologi e il possesso di un diploma di specializzazione in Psicologia o in Psicoterapia.
  • Scuole. Lo psicologo scolastico può offrire supporto psicologico agli alunni che si trovano a vivere situazioni difficili in famiglia o in altri contesti sociali. Questa figura fornisce consulenza anche agli altri soggetti della scuola, come insegnanti e dirigenti.
  • Sert. Lo psicologo che lavora al Sert si occupa di prevenzione individualecura e riabilitazione degli stati di dipendenza mediate da sostanze (droghe d’abuso illegali, alcol, tabacco) e non mediate da sostanze (gioco d’azzardo patologico), e delle principali patologie correlate. Può offrire anche supporto psicologico ai familiari.

Per trovare i bandi pubblici più rilevanti è necessario far riferimento alla gazzetta ufficiale, all’interno della sezione “concorsi ed esami”. Chiaramente dovremo scegliere un concorso per il quale si soddisfano requisiti di ammissione, e successivamente dovremo studiare in maniera approfondita le materie indicate sul bando.

Ogni concorso prevede tre prove: una scritta, una pratica, in cui si presenterà un caso clinico, e una orale. Per la scritta il punteggio minimo affinché risulti superata è di 21/30, mentre per quella orale è di 14/20.

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Lavorare come libero professionista con partita Iva

È possibile decidere di lavorare come psicologo con partita Iva e gestire autonomamente il proprio lavoro: ma come funziona questa soluzione? Una volta aperta la partita Iva come psicologo occorre scegliere il regime fiscale a cui aderire (e in base al quale si pagheranno le tasse). A questo punto è possibile iniziare a prendere appuntamenti con i clienti e svolgere sedute di terapia.

Al termine di ciascuna seduta il professionista emette fattura come psicologo (secondo le regole previste dal proprio regime fiscale) in formato cartaceo per i privati, oppure elettronicamente per le prestazioni che lo prevedono. I metodi di pagamento della fattura possono essere diversi: contanti, carte di credito, bancomat, bonifici, assegni o altri strumenti elettronici. Solo i pagamenti tracciabili, lo ricordiamo, permettono di ottenere una detrazione fiscale sulle spese sostenute.

Annualmente, inoltre, lo psicologo deve presentare la dichiarazione dei redditi nella quale inserire tutti i compensi percepiti dalla propria attività e calcolare le tasse da pagare in base alle proprie entrate. Potrebbe essere utile, in questo senso, sottoscrivere anche un’assicurazione per coprire eventuali danni a terzi.

Per semplificare la burocrazia e non dimenticare alcuna scadenza è opportuno scegliere una piattaforma di fatturazione elettronica che possa inviare e archiviare la documentazione dello psicologo: Gesto è un software semplice e completo per i professionisti che intendono dedicarsi esclusivamente all’erogazione delle prestazioni ai propri clienti.

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Lavorare come psicologo online

Nella società attuale, caratterizzata dallo sviluppo tecnologico, è importante anche ripensare l’organizzazione e i metodi di svolgimento del lavoro. Lo psicologo, per esempio, può offrire servizi di consulenza e supporto ai propri clienti anche a distanza: basta possedere una connessione ad Internet, un computer, tablet o smartphone e un luogo tranquillo per partecipare alla seduta.

Per lavorare come psicologo online, però, occorre possedere la laurea in Psicologia, l’abilitazione alla professione, una partita Iva e un’assicurazione per psicologi.

I vantaggi di lavorare come psicologo online sono molteplici:

  • si possono fissare appuntamenti con orario flessibile in base agli impegni propri e del cliente;
  • la seduta può svolgersi comodamente da casa, davanti a un pc, tablet o smartphone;
  • si possono organizzare più facilmente sedute di gruppo o individuali;
  • si annullano i tempi per gli spostamenti e gli eventuali ritardi.

Ma quanto guadagna uno psicologo online e come viene organizzata la sua giornata? Come avviene per gli altri professionisti iscritti agli Albi, il compenso di uno psicologo varia in base al numero di sedute che svolge, anche online. La prenotazione avviene telefonicamente oppure tramite una piattaforma dedicata dove il cliente può inserire le proprie disponibilità giornaliere e orarie e attendere la fissazione dell’appuntamento.