Una nuova figura professionale si sta affacciando al panorama sanitario nazionale: si tratta dello “Psicologo dell’assistenza primaria“, meglio conosciuto come psicologo di base. Questa figura professionale sarà in grado di fornire assistenza psicologica gratuita a tutte le persone che ne avranno bisogno e si troveranno in condizioni di disagio economico tali da non permettere l’accesso ai servizi psicologici.
Ma chi è lo psicologo di base, di cosa si occupa e quale percorso professionale deve seguire per svolgere questa professione? Analizziamo questa nuova figura sanitaria e cerchiamo di capire per quale motivo è importante che venga istituita una legge nazionale per introdurre questi specialisti.
Psicologo di base: come nasce questa figura e di cosa si occupa
In Italia si stimano almeno 5 milioni di persone che hanno bisogno di un sostegno psicologico e che, per motivi puramente economici, non hanno la possibilità di accedervi: per questo motivo, in commissione Affari Sociali della Camera è stato adottato un testo unificato che mette insieme sette diversi disegni di legge per istituire la figura dello psicologo di base.
Questo professionista svolgerà un ruolo di primo piano nel combattere le situazioni di disagio e difficoltà, offrendo gratuitamente colloqui, consulenze e sostegno a tutte le persone che ne avranno bisogno e non avranno le possibilità economiche per ottenerlo. Come ha spiegato David Lazzari, il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, questa figura svolgerà la propria attività in modo totalmente gratuito “per risolvere alla radice le situazioni meno complesse ed evitare che si aggravino. Nel caso in cui questo primo intervento non basti, sarà lo stesso professionista a indirizzare il paziente verso il servizio più adatto“.
Come dimostrato dall’introduzione del bonus psicologo, che ha raggiunto oltre 175mila richieste sulla piattaforma dell’Inps in pochi giorni, le persone sono sempre più attente alla propria salute mentale. Questa tendenza, sviluppata e intensificata nel periodo successivo alla pandemia, ha spinto moltissimi italiani a intraprendere un percorso psicologico per superare problematiche o difficoltà che si trovano quotidianamente ad affrontare.
Non tutti, però, hanno le possibilità economiche per sostenere i costi relativi alle sedute psicologiche e per questo motivo le richieste dei voucher Inps sono state moltissime.
Normativa di riferimento
Da queste esigenze è stato adottato il testo unificato per l’introduzione della figura dello psicologo di base, che possa fornire sostegno gratuito a tutti coloro che ne hanno bisogno ma non possiedono le capacità economiche per garantirlo. Il testo del provvedimento, adottato dalla commissione Affari Sociali alla Camera lo scorso novembre, prevede l’affiancamento dello psicologo di base ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta nei distretti sanitari e in particolare nelle case di comunità, le nuove strutture di sanità territoriale previste dal Pnrr.
Nel frattempo, molte Regioni hanno iniziato ad adottare delle leggi regionali per finanziare il servizio e avviare le assunzioni di nuove figure professionali: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Chi può accedere alla qualifica di psicologo di base
Secondo quanto previsto dal testo unico adottato dalla commissione, non è richiesta una specializzazione particolare per lavorare come psicologo di base, ma sono stati fissati dei requisiti necessari per poter intraprendere la carriera in questo settore. Vengono richiesti dunque:
- il conseguimento di una laurea magistrale in Psicologia;
- l’iscrizione all’Albo A degli psicologi;
- l’assenza di rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato con le strutture del Servizio Sanitario Nazionale o regionale;
- competenze e titoli specifici;
- l’attestato di abilitazione rilasciato dalla Regione a seguito della frequenza e superamento dell’esame finale di specifico corso semestrale regolamentato dalla Giunta regionale sul tema dello psicologo di base e sulle cure primarie.
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, infine, si procederà alla definizione di uno specifico accordo nazionale per l’adozione di una regolamentazione normativa ed economica dei rapporti convenzionali degli psicologi di assistenza primaria con le aziende sanitarie locali uniforme nel territorio nazionale.
Carriera e percorso di studi
Come si diventa psicologo di base? La procedura di selezione prevede diverse fasi, a partire dalla partecipazione agli Avvisi e concorsi pubblici pubblicati dalle ASL, documentando e soddisfando i requisiti richiesti e prendendo parte alle prove selettive. Consigliamo sempre di preparare un CV da psicologo di qualità prima di applicare per un nuovo lavoro.
Nella prima fase, le regioni hanno provveduto a inserire negli elenchi regionali degli psicologi di assistenza primaria, i professionisti che hanno esperienze di almeno due anni da psicologo a prescindere dalle tipologie contrattuali (aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti di ricerca e cura, strutture private autorizzate, ecc).
Una volta che le ASL hanno pubblicato gli elenchi, i professionisti hanno dimostrato interesse. Per poter creare una graduatoria finale, quindi le selezioni sono proseguite per titoli e hanno previsto lo svolgimento di un colloquio orale sulle materie di assistenza primaria.
Lo psicologo che risulterà vincitore dell’incarico, potrà firmare un contratto da libero professionista di durata annuale ed eventualmente prorogabile, per una durata massima di 36 ore settimanali e minima di 24 ore settimanali.
Quanto è pagato lo psicologo di base?
Investire nella salute e nel benessere psicologico, individuale e collettivo, comporta benefici anche da un punto di vista economico: secondo alcune stime, infatti, ogni euro investito in psicologia farà risparmiare allo Stato tre volte tanto, nel breve e medio periodo. Sebbene le attività dello psicologo di base siano fornite in modo totalmente gratuito, esiste un compenso per queste figure professionali che dovrà essere definito da un contratto nazionale del lavoro.
Lo stipendio medio di uno psicologo del lavoro in Italia è di circa 1.650 euro netti al mese, leggermente più alto rispetto alla media nazionale. Ma quanto guadagna uno psicologo di base?
L’ipotesi su cui si sta lavorando è quella di un contratto di 24 ore settimanali, con un compenso intorno ai 30 euro l’ora. Tuttavia, gli psicologi di base non saranno lavoratori dipendenti, bensì dei liberi professionisti convenzionati con la rete del Sistema Sanitario nazionale.
Stipendio di uno psicologo in Italia: importi medi e dfferenze territoriali
Uno psicologo in Italia guadagna mediamente 13.491 euro all’anno, ovvero poco più di 1.100 euro al mese. Ma per comprendere come varia lo stipendio di un professionista da Nord a Sud della nostra penisola, dobbiamo fare riferimento ai dati forniti dalla stessa ENPAP (relativi al 2011).
Per uno psicologo che lavora al Nord il reddito medio dichiarato è pari a 22.310 euro lordi: la regione più redditizia è la Valle d’Aosta, dove uno psicologo guadagna quasi 25.700 euro all’anno. Al Centro, invece, il reddito medio dichiarato dagli psicologi nel 2011 è stato pari a 15.946 euro lordi all’anno, con la Toscana come regione che promette guadagni maggiori.
Nettamente inferiori invece i redditi degli psicologi al Sud, dove la media lo stipendio annuo è pari a 12.600 euro lordi, che significa meno di 1.000 euro al mese.
Psicologo di base: gli ultimi aggiornamenti
Di fronte all’inerzia e ai ritardi nell’istituzione della figura dello psicologo di base a livello nazionale, alcune Regioni hanno provveduto autonomamente allo sviluppo di leggi e normative che potessero potare a termine questa innovazione.
La Campania è stata la prima Regione a introdurre la figura dello psicologo di base, affiancato al medico di base, per promuovere l’inclusività di tutti i cittadini, ottenendo risultati eccellenti. Nei primi cinque mesi dall’attivazione del servizio, infatti, sono state quasi 10 mila le prestazioni erogate ai cittadini. Tra settembre e gennaio, i 146 psicologi di base in servizio hanno effettuato 9.192 colloqui, prendendo in carico 2.650 utenti su tutto il territorio regionale.
A partire dal 15 settembre parte anche la sperimentazione in Toscana, che coinvolgerà otto presidi già selezionati: i dettagli sulle modalità di accesso ai servizi, invece, verranno forniti a breve.
A livello nazionale, il testo unificato ha come obiettivo quello di mettere a disposizione nei distretti sanitari uno psicologo di assistenza primaria ogni 4-7 medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, per un totale di 5-6mila assunzioni. Non sono ancora chiari, però, i fondi a disposizione per il finanziamento della misura. Il Ministero della Salute conta di stanziare 25-30 milioni l’anno per l’avvio del progetto, ma la cifra potrebbe risultare insufficiente.
Anche a livello di inquadramento professionale e retribuzione è necessario mettere ordine alla normativa: basti pensare che in Piemonte e in Campania – due Regioni in cui è già stata attivata questa figura professionale – la paga oraria degli psicologi di base è rispettivamente di 40 e di 12 euro l’ora.