Con l’approvazione di una proposta di modifica alla manovra di bilancio, gli specializzandi in biologia, farmacia, odontoiatria, veterinaria, psicologia, chimica e fisica potranno finalmente beneficiare di un sostegno economico durante il loro percorso di specializzazione. “Siamo soddisfatti per una norma di equità che arriva dopo 25 anni”, commenta Marta Schifone, promotrice dell’emendamento accolto con riformulazione.
Si tratta di un risultato storico, frutto dell’impegno costante delle associazioni di categoria e dei parlamentari che hanno sostenuto questa causa. L’erogazione di borse di studio, pari a 30 milioni di euro all’anno per il 2025 e 30 milioni per il 2026, rappresenta un importante riconoscimento del ruolo fondamentale che questi professionisti svolgono all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.
Un passo avanti verso l’equità
Fino ad oggi, gli specializzandi dell’area sanitaria non medica, come gli psicologi, si trovavano in una situazione di evidente disparità rispetto ai colleghi medici. Mentre questi ultimi potevano contare su borse di studio significative, i primi erano costretti a sostenere economicamente i costi della specializzazione, spesso rinunciando ad altre opportunità lavorative.
Con l’approvazione di questo emendamento, si compie un passo fondamentale verso una maggiore equità all’interno del sistema sanitario. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga. Le borse di studio erogate, seppur rappresentino un segnale positivo, sono ancora inferiori a quelle dei medici. Inoltre, sussistono ancora differenze significative in termini di contratti e di tutele lavorative.
Le associazioni di categoria chiedono infatti a gran voce una piena equiparazione economica e contrattuale tra tutte le figure professionali che operano nel settore sanitario. Solo in questo modo sarà possibile garantire una maggiore attrattività per le professioni sanitarie e valorizzare appieno il contributo di tutti gli operatori.
Le conseguenze positive delle borse di studio per psicologi
L’introduzione delle borse di studio per gli specializzandi dell’area sanitaria non medica avrà ricadute positive su tutto il sistema sanitario. In primo luogo, permetterà di attrarre giovani talenti verso queste professioni, garantendo un ricambio generazionale e un costante aggiornamento delle competenze. In secondo luogo, contribuirà a migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini, grazie alla presenza di professionisti altamente qualificati e motivati.
Alcune riflessioni per gli specializzandi psicologi
Nonostante il provvedimento sia positivo, presenta criticità evidenti per gli psicologi. Le borse di studio sono riservate agli specializzandi delle scuole universitarie, escludendo chi frequenta le scuole private di psicoterapia, nonostante i titoli siano equipollenti. Federico Zanon, vicepresidente ENPAP, sottolinea: “Uno specializzando in una scuola privata parte con un handicap di 6-8.000 euro tra assenza di borsa e costi delle rette.” Zanon propone di includere almeno un numero limitato di allievi delle scuole private, rispettando criteri minimi di standardizzazione didattica, per valorizzare un sistema formativo storico e supportare una categoria che investe risorse proprie per la salute del Paese.